Comune di Pitigliano

12-09-2009 Mostra agli ex Granai di Fortezza Orsini

Il Gruppo Ventizerootto terrà una mostra a Pitigliano negli ex Granai della Fortezza Orsini, dal 12 settembre al 31 ottobre 2009
Esporrano le le proprie opere il veronese Giannantonio De Maldè, il romano Carlo Desideri, Sergio Tamassia, che abita a Sorano, i tedeschi Martin Figura, Johannes Dimpflmeier e Peter Petri.

I'inaugurazione della mostra avverrà il 12 settembre 2009 alle ore 18.

Martin Figura
Nel 1960 nasce a Essen, in Germania. Tra il 1981 e l'87 studia Belle arti alla HdK Berlin (Accademia di Belle Arti) con il prof. Kuno Gonschior. Nel 1989 è co-fondatore della Galleria “Shin Shin Galerie” di Berlino. Nel 1991 è assegnatario della borsa di studio della città di Berlino. Dal 1991 al '98 lavora come direttore artistico per mostre e smercio alla tipografia internazionale per artisti Druckwerkstatt. Nel '94 ottiene la borsa di studio al Kunstlerhaus Bethanien di Berlino. Dal 1998 al 2000 lvora come direttore artistico del progetto “Fresko” a Berlino presso KirchBauhof GmbH. Dal 2001 vive e lavora tra Berlino e il lago di Bolsena.
“Nella serie “Sindrome di Stendhal” uso di fotografie di mostre e musei che raccolgono opere di pittura e scultura. Le foto vengono tradotte in pittura. I diversi elementi delle immagini – spazio della mostra, quadri, sculture, le persone che osservano, l'illuminazione, il design della mostra – vengono interpretati in modo nuovo. Essi tendono a compenetrarsi e a perdere i contorni. Ciò che fugge diventa stabile e ciò che è stabile sfuggente. Nel formato grande modifico continuamente il procedimento di lavoro: uno accanto all'altro vi sono dettagli iperrealistici, superfici astratte, zone dipinte in maniera antica, disegni architettonici, elementi ornamentali e pittura espressiva. Il progetto del quadro è accuratamente predeterminato, ma l'esecuzione è spontanea e segue le regole dell'improvvisazione”.

Giannantonio De Maldè
Nato a Verona nel 1958, si diploma presso l'Istituto d'Arte di Verona, e si laurea presso il Politecnico di Design a Milano.
“Il mio lavoro, in questi ultimi anni,è tutto rivolto al recupero dello spirituale, del rituale come linguaggio e necessità. Un viaggio dentro l'uomo, quello atavico, il primo. Una ricerca atta a far emergere, in opposizione alla quasi completa disumanizzazione della nostra civiltà, i mondi nascosti, sotterranei della psiche più profonda per proporli come metafore delle contraddizioni del presente, ci sembra ancora una volta l'unico elemento fondativo dell'arte. Da qui l'assunzione di miti, di simboli del passato che affiorano dagli spazi, dai tempi, dalla storia, e una volontà di riproporli rinnovati come esperienze eternamente vive che chiarificano il presente. Tutto questo non vuole essere una forma di superficiale citazionismo bensì un richiamo, una necessità ad ancorarsi ad una profondità oggettiva. Quella dell'umana interiorità”.

Carlo Desideri
Carlo Desideri è nato e vive a Roma. Ha cominciato a fotografare da giovanissimo paesaggi con persone, sempre prediligendo il bianco e nero. Ha fotografato anche a colori per la danza e per il teatro. Un suo portfolio è stato pubblicato nel 2005 sulla rivista Gente di Fotografia. Sue mostre personali sono state inserite all’interno delle manifestazioni: Fotoleggendo (Roma, 2006); L’arte del sole (Palermo, 2006); Festival Nutrimenti (Terni, 2007). Ha dedicato una prima mostra al tema dei porti presso lo Spazio Laboratorio Corsetti (Roma, 2008). Sue foto sono state selezionate per un’esposizione presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma nel 2007.
Ha pubblicato il libro Riva (Polyorama Edizioni, 2007, con un testo introduttivo di Silvio Perrella): un viaggio fotografico fatto con lentezza e disincanto lungo le rive dalla Toscana alla Sicilia. Ha inoltre pubblicato L’anima sulla strada (Città del Sole Edizioni, 2008, con un saggio di Francesco Adornato), dedicato ai luoghi della memoria lungo le strade e nelle campagne della provincia di Reggio Calabria. Sta attualmente lavorando ad un progetto fotografico dedicato all’isola di Ventotene. E’ autore di scritti sul paesaggio e sui parchi naturali

Johannes Dimpflmeier
Nato a Roma nel 1945 da genitori tedeschi, frequenta la Scuola tedesca di Roma. Fa apprendistato di elettronica in Germania presso la SABA. Alla Folkwangschule di Essen studia Industrial design. Dal 1987 vive e lavora in Italia, a Tuscania, dove ha il suo studio.
“L'opera di Johannes tende ad eliminare le differenze delle forme artistiche evidenziando i tratti comuni delle varie espressioni avvicinando le specie lontane dell'arte. Con una evidente repulsione per la critica ufficiale, Johannes persevera nella ricerca e nella sperimentazione senza cadere nelle accademiche trame del sistema artistico meccanizzato. Da sempre ripone una profonda fiducia nell'organizzazione pubblica dell'arte, tanto da farne le fondamenta di una teoria secondo la quale le opere d'arte dovrebbero essere messe a disposizione di centri di smistamento pubblici che le affittino ai cittadini. In questo senso egli riscopre l'utilità dell'arte proprio nella capacità di questa di generare un confronto con il suo fruitore e dunque uno scambio di sensazioni attraverso le quali l'opera si arricchisce del pubblico e il pubblico si arricchisce dell'opera. Si percepisce nelle sue opere una particolare ironia, un gusto nel deridere il dramma dell'esistenza che evidenzia il lato ludico delle creazioni ed amplifica lo stato partecipativo dell'osservatore, coinvolto nella ricerca delle diverse sensazioni che percepisce dalle sculture cinetiche o dalla musica sperimentale. Grazie ad una vera e propria folgorazione, l'elettricità ha svegliato in Johannes la curiosità di vedere il moto delle cose."
(Vincenzo Spaccapeli)


Sergio Tamassia
Nato a Firenze nel 1945, nel 1965 ottiene il diploma di Maestro d'Arte presso l'Istituto Statale d'Arte di Firenze, e l'anno successivo consegue l'abilitazione all'insegnamento dell'Educazione artistica.
Tra il '67 e il '69 diviene insegnante al Corso di Specializzazione tecnico-artistica presso la Piccola Accademia di Pittura di Firenze. Tra il 1970 e il '71 risiede a New York, dove conosce Joel Fisher, Mario Merz e Louis Nevelson, e abbandona parzialmente gli strumenti propri della pittura, cominciando ad interessarsi all'arte situazionale e comportamentale: a questa data risalgono happening ed esperimenti di body art che vengono registrati fotograficamente.
Tra il '72 e il '73 vive a Roma: in questo periodo inizia il rapporto di amicizia con il fotografo Marzio Marzot, con il quale allestisce e documenta con la fotografia opere eseguite in stretta collaborazione.
Tra il '74 e il '75 compie viaggi in Tunisia, Algeria, Marocco e Spagna insieme al gruppo musicale milanese “Aktuala”: la comune collaborazione darà origine a un video sulla musica mediterranea. Negli anni successivi, tra il 1975 e il '76 risiede in Sicilia, dove partecipa al restauro di una chiesa di Campobello di Mazara (Trapani). Dal 1978 risiede a Sorano, dove collabora con l'Associazione Pandora (www.corsipandora.it).
Dal 1991, si occupa di progetti d'arte applicata alla pedagogia.
"La pratica dell'arte grafica e pittorica mi aiutano a mantenere vivo il desiderio e la curiosità del vivere”

Peter Petri
Peter Petri è nato e cresciuto a Neuwied sul fiume Reno, nell'ovest della Germania, da molto tempo abita a Berlino, dove svolge attivitá di pittore, illustratore e autore.
"La continua trasformazione del nostro mondo mi offre il pretesto per molte delle mie opere: ho dipinto un San Sebastiano trafitto in una città moderna, un San Martino che non intende dividere il suo mantello con nessuno. C'è anche un Laocoonte in Legolandia e un Sisyphos che sta esercitandosi sulla piana spiaggia olandese con un macigno di polisterolo. Tutti questi eroi sono emblematici del momento attuale. effetto come una volta. Non pretendo spiegare allo spettatore come funziona il mondo. Preferisco stimolare la sua immaginazione. Non posso controllare i pensieri e le emozioni che la mia arte provoca. Ognuno produce le sue proprie reazioni e associazioni. Una bella parte dei miei fumetti è vuota e aspetta di essere completata." (Peter Petri)